“Disabilità, iniziamo dalle parole”, la guida dell’Agenzia delle Entrate

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E’ stata pubblicata, ed è disponibile online,  la guida realizzata dall’Agenzia delle Entrate “Disabilità, iniziamo dalle parole“. Patrocinata dal Ministero per le Disabilità, il volume rientra tra le iniziative previste dal Piano Triennale di Azioni Positive dell’Agenzia delle Entrate.

Con questa pubblicazione – si legge nella presentazione a firma del Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini –  l’Agenzia dà avvio a un percorso per ragionare sulla disabilità. L’obiettivo è sviluppare nuove consapevolezze e contribuire a contrastare gli ostacoli culturali e gli atteggiamenti ostili e stigmatizzanti che si muovono attorno alla disabilità. I passi da percorrere, anche in Agenzia, per assicurare alle colleghe e ai colleghi con disabilità piena partecipazione sul posto di lavoro sono molti, e la pandemia, con le misure di contenimento del contagio che ne sono conseguite, ha peraltro limitato le iniziative interne rivolte all’inclusione e ad accrescere l’accessibilità. Questa iniziativa vuole rappresentare dunque una ripartenza. Iniziando dalle parole, che sono la veste dei nostri pensieri. Alla base, c’è la volontà di rendere il nostro ambiente lavorativo sempre più positivo, inclusivo, partecipato ed efficiente, in grado di accogliere ogni diversità”.

E afferma Giampero Griffo, cui è affidata la prefazione “Questo lavoro dell’Agenzia delle Entrate si configura come il primo esempio di un grande ente pubblico che decide di svolgere un’azione di informazione corretta sul tema dei linguaggi appropriati da usare quando si parla di e con le persone con disabilità, che coinvolgerà tutti i 30.000 dipendenti dell’Agenzia. È una buona pratica realizzata in maniera efficace e competente, con una metodologia semplice e chiara, da diffondere nelle Amministrazioni Pubbliche, anche attraverso canali istituzionali”.

Nel volume sono contenuti alcuni suggerimenti, per ciascuno dei quali sono poi descritte le motivazioni:
1 Mai identificare una persona con la sua disabilità
2 No al termine handicappato
3 La disabilità non è una “patologia”
4 Rifuggiamo da un linguaggio compassionevole o pietistico
5 Diversamente abile: facciamo attenzione
6 I normoabili non esistono
7 Attenzione al termine invalido
8 Il linguaggio schietto o libero è apprezzato
9 Non diciamo più sordomuto
10 Le parole sono ponti oppure muri

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Source: Aipd Nazionale

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