Complessivamente i tagli adottati rappresentano circa il 20% dei servizi nel Nord Italia, il 30% nel Centro ed il 50% nel Sud.
Si tratta quindi di persone in carne ed ossa ai quali saranno levati i servizi assistenziali dei quali godono.
Ci riguarda direttamente quindi. Ci riguarda anche perché la riduzione dei trasferimenti alle Regioni ed ai Comuni su altri capitoli di bilancio inevitabilmente si traduce in un taglio alle politiche sociali poiché è sempre un’area di interesse alla quale la politica è scarsamente interessata.
Ai tagli nazionali si aggiungono quindi tagli locali.
Assistiamo quindi ad una contrazione pericolosa delle scarse risorse che vengono destinate al welfare socio-assistenziale, quello che garantisce la de-istituzionalizzazione e la vita indipendente.
Risorse già scarse la cui riduzione mette a rischio l’intero processo di inclusione sociale, facendoci ripiombare nel buio della segregazione in istituto. Un ritorno a vecchi schemi che ricaccia la disabilità nel privato di ogni famiglia.
La prima iniziativa alla quale la FISH ha dato adesione è per il 27 aprile a Roma (Scalinata del Campidoglio ore 10.30), Napoli (P.zza Dante, ore 9,30) e Genova (Piazza De Ferrari ore 10.30), con associazioni, cooperative e movimenti locali.