Offendere una persona per la sua disabilità equivale ad offendere tutte le persone con disabilità

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Riprendiamo dal sito di Redattore Sociale, la notizia relativa alla sentenza con cui la Corte d’Appello di Torino ha confermato la condanna emessa dal Tribunale di Verbania nel 2016 nei confronti di due persone denunciate per aver pesantemente insultato, sulla piattaforma social Facebook, l’avvocata Giovanna Zavettieri, con riferimenti espliciti alla sua disabilità dovuta alla acondroplasia.

Dalla sentenza, di cui in rete non è disponibile il testo, emerge la valutazione che le offese pubblicate sui social, oltre a colpire la singola persona che ne è vittima, vanno a coinvolgere tutte le persone con disabilità contribuendo a rafforzare lo stigma negativo verso tutte loro. Inoltre, costituiscono un grave dànno alle azioni associative di promozione e tutela, impegnate sul campo nel promuovere la corretta informazione intorno alle persone con disabilità e la tutela dei loro diritti.

La vicenda aveva avuto inizio nel 2013, a seguito di una denuncia di querela presentata dall’avvocata Zavettieri. In primo grado i due imputati erano stati condannati a 12 mesi di reclusione, al risarcimento dei danni a favore della vittima e al risarcimento dei danni nei confronti delle tre associazioni che si erano costituite parte civile: LEDHA – Lega per i diritti delle persone con disabilità, Aisac (Associazione per l’informazione e lo studio dell’acondroplasia) e Acondroplasia insieme per crescere.
L’appello ha confermato poi sostanzialmente la prima sentenza, oltre a prevedere l’importo del risarcimento da erogare alla vittima delle offese.

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Source: Aipd Nazionale

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